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Pagine di caccia ai tordi








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  Schede dei tordi:       Bottaccio,  Sassello,  Cesena,  Merlo,  Tordela
  Migrazione dei turdidi:        Merlo Bottaccio,   Sassello,   Cesena


La caccia

In Europa il tordo è specie diffusa ovunque salvo che nell' estremo Nord. Nidifica nelle regioni dell'Europa Centro-Settentrionale. Capanno nascosto
Sverna prevalentemente nelle regioni mediterranee e dell'Africa settentrionale. In Italia è abbastanza comune nei periodi autunno invernali. Da noi è un animale di doppio passo:Ottobre-Novembre e ripasso Febbraio-Marzo. Nell'Italia settentrionale inizia già a metà Settembre, probabilmente di tratta di animali nidificanti nei luoghi alpini e che si spostano nelle zone pedemontane e collinari. Poi il passo si estende a tutta la Penisola e diventa più intenso nella prima decade di Ottobre proseguendo sino a tutto il mese. Decresce in Novembre ed in Dicembre è già esaurito. Sappiamo che in autunno il tordo è frugivoro e la sua sosta in un determinato territorio è legata alla presenza di quei frutti che costituiscono, in quel periodo, la sua dieta alimentare. I luoghi preferiti sono i vigneti, gli uliveti, la macchia mediterranea sempre verde che offre mirto, corbezzoli, lentisco, biancospino, prugnolo, ginepro ad una certa altezza... Una volta esaurite le scorte di frutti, vanno "a ruspo" in terreni sia incolti che coltivati dove si nutrono di vermi, larve, chioccioline... Nel periodo dello svernamento, i tordi appaesati hanno comportamenti abbastanza abitudinari: sul far del giorno lasciano i ricoveri notturni e si portano nei luoghi di pastura e, verso il tramonto, compiono il percorso inverso. La conoscenza dell'etologia dell'animale, le osservazioni empiriche, le tradizioni ... giocano un ruolo molto importante nella caccia a questo volatile.
Caccia allo spollo. Si attua dalle prime luci dell'alba. Si cerca di intercettare i tordi che escono dall'appollo notturno per recarsi nei luoghi di pastura. Col trascorrere delle ore i tordi sono negli uliveti e traccheggiano da albero ad albero. La caccia richiede riflessi pronti e buona mira... oltre che cartucce che compiano il loro dovere: i tordi si mostrano per poco tempo e frappongono velocemente l'ostacolo costituito dagli ulivi tra sè e il cacciatore. ulivi tenuta san mario Un tipo di caccia molto impegnativa, ma divertente, è quella allo schizzo. Si battono i margini dell'uliveto costituiti da folte siepi e alti cespugli di essenze varie oppure si spedisce il cane sulle spallette ricche di alberi e rovi dai quali "schizzano" tordi e merli. Indispensabili rapidità e precisione nel tiro, inoltre un cane volenteroso e bravo nel recupero-riporto.
Un altro tipo di caccia tradizionalmente praticato nelle zone di svernamento è quella "al rientro", "a masuni" dicono nel Cilento. Qualche anno fa trascorrevo le vacanze natalizie a Vallo della Lucania e, dopo aver pranzato, ( qui i pasti durano a lungo...) specialmente se la mattinata era stata avara e per digerire i fusilli della suocera, si partiva per i dintorni di Moio della Civitella, situata sul versante Sud di un'alta collina. Arrivavano alla spicciolata: a volte con volo rettilineo a volte si gettavano in picchiata sui rami della roverella se scorgevano qualcuno di noi non coperto a sufficienza. Eravamo tutti più giovani, ora il suocero Vincenzo " 'O Signurino" riposa nel cimitero di Vallo a un tiro da certe querce da "buttata" che conosceva bene... ma, torniamo a quei pomeriggi. Sparavamo tutti. Pantaleo di Pattano, allora ottima forchetta e adoratore di Bacco, Luigino, studente di Veterinaria, due piatti di fusilli con annessi e connessi, sembrava una contraerea; il sottoscritto faceva la sua parte; "'O Signurino" ciufolava da dio ma ci lanciava certe occhiatacce e bestemmiava quando gli deviavamo qualche tordo affascinato dal suo verseggiare ! Mi sono lasciato trasportare dai ricordi... oggi in quei posti non si caccia più liberamente:sono diventati un parco. Parco di Diano.
Concludendo. La riuscita di questo tipo di caccia dipende molto dall'abilità nel tiro e dalla scelta della cartuccia con un clima che cambia in continuazione data l'altitudine. Altro fattore importantissimo è la scelta degli affili, le vie aeree che gli animali percorrono abitualmente...pochi metri possono fare la differenza. Termino. Di solito si spara appena fuori dal bosco, le prede cadono tra le erbe alte e la macchia mediterranea e quindi difficilmente recuperabili. Un buon riportatore, di qualunque razza sia, è indispensabile per la buona riuscita di questo tipo di caccia.